martedì 3 marzo 2015

DI PUNTA E DI TACCO (parte terza)


In questo terzo e ultimo libro parlo dei favolosi e sognanti anni Sessanta e dei rabbiosi anni Settanta. Il mondo sta cambiando, va da sé che lo faccia anche il calcio. Alcuni giocatori cominciano a uscire dagli schemi, diventano i beniamini dei tifosi e non solo per le loro imprese sul terreno di gioco. C’è voglia di evadere, di non essere più uno dei tanti, ma di essere il migliore, quello che la gente ricorderà per sempre. Veri artisti a 360 gradi, capaci di lanciare una moda o di sfidare il mondo e le sue convenzioni. Tutto questo, purtroppo, porta anche la piaga del doping, selvaggiamente usato sugli ignari giocatori. Che sia una pasticca in un caffè, una flebo o un’iniezione, il risultato porta a morti misteriose e, spesso, senza giustizia.
Il pallone, inesorabilmente, comincia a sgonfiarsi. Il colpo di grazia lo darà il "dio denaro", nei decenni a seguire.

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