giovedì 18 aprile 2024

Roberto ANZOLIN


«Avevo diciotto anni, stavo attraversando le 52 Gallerie del Pasubio, quelle famose del 1915-18 sulle Piccole Dolomiti. Era buio. Presi una capocciata tremenda. Qualcuno mi toccò la mano: “Ti aiuto io”. Era una ragazza. L’ho sposata». Si chiama Gabriella e mezzo secolo dopo, in salotto, precisa sorridendo: «Ma non subito. L’ho sposato al suo secondo anno di Juventus, perché se fosse andato male, avrebbero dato la colpa a me. Infatti prese 50 goal, la Juventus finì quart’ultima. Peggio di così non poteva andare. Allora l’ho sposato». Il reduce dalla capocciata è Roberto Anzolin; nato a Valdagno (Vicenza) il 18 aprile 1938, inizia la carriera nel Marzotto, due anni nel Palermo, i primi, quelli della consacrazione, poi una vita intera nella Juventus.

mercoledì 17 aprile 2024

Karl-Erik PALMER


«Languido magrolino con pochi peli biondi – dice di lui Camin – ebbe una parte breve ma singolare, surrogando Sivori il contestatore, in un’infelicissima partita a Vienna di Coppa Campioni che costò il posto a Broćić. Attaccante di fulgida tecnica, destinato a sparire tra i marcantoni delle nostre difese che facevano girare al largo i leggerini. Rinone Ferrario, per ischerzo, lo chiamava Bombolo».

martedì 16 aprile 2024

Igor TUDOR


Dici pilone e pensi a un giocatore di rugby – scrive Angelo Caroli su “Hurrà Juventus” dell’ottobre 1998 – robusto come una quercia ma statico. Igor Tudor è il nuovo pilone della Juventus, ma nessun accostamento può essere fatto con i mastini della palla ovale. Questo è un molosso altissimo, dunque non veloce, ma con buona progressione e abbastanza rapido di gambe con la palla al piede. La storia del viaggio che porta il difensore croato da Spalato a Torino è così sintetizzabile. Piaceva a Luciano Moggi ed è diventato uno dei nuovi alfieri della Signora. Il “direttore” non si è sbagliato neppure stavolta.

lunedì 15 aprile 2024

Marco ZANCHI


Di scuola atalantina, nasce a San Giovanni Bianco (in provincia di Bergamo), il 15 aprile 1977. Difensore centrale dal buon tempo andato, stiloso e bravo in acrobazia, possiede pulizia di gioco, ma ha il difetto di piacersi troppo. Capita così che, per troppa sicurezza, commetta degli errori grossolani. Arriva in bianconero nell’estate del 2000 e colleziona solamente sette presenze, delle quali due nelle coppe europee.

domenica 14 aprile 2024

Carlo MATTREL


«Calmo come un veterano – racconta Caminiti – e agile come un cherubino. La Juventus ‘57-58 del 10° scudetto gli dovette parecchio. E sì, ci furono in quella Juventus i 28 gol di Charles, un armadio pieno di tutta l’irruenza pedatoria del Galles; e i 22 di Sivori, cattivo come un indio e fantasioso come un faraone; e gli otto gol scientifici di Boniperti che era il capitano.

sabato 13 aprile 2024

TORINO - JUVENTUS


22 novembre 1964 – Stadio Comunale di Torino
TORINO-JUVENTUS 0-3
Torino: Vieri; Poletti e Buzzacchera; Puia, Rosato e Ferretti; Crippa, Ferrini, Brighenti, Meroni e Moschino. Allenatore: Rocco
Juventus: Anzolin; Gori e Sarti; Bercellino, Castano e Leoncini; Stacchini, Da Costa, Combin, Del Sol e Menichelli. Allenatore: Herrera
Arbitro: Sbardella di Roma
Marcatori: Stacchini al 16’, Da Costa al 51’ e Menichelli al 75’

venerdì 12 aprile 2024

Luigi DE AGOSTINI


«Un calciatore furlan ha risorse speciali – racconta Camin – matura spesso nel silenzio, la sua dedizione al lavoro, qualsiasi lavoro, ha radici molto antiche. E se pensiamo De Agostini calciatore, lo pensiamo attaccante, piccolo e audace, al servizio dell’Udinese che veste gli stessi colori della sua futura squadra, la Juventus, nella quale si calerà come un elemento alla base di tutto, della stessa tradizione, degli ideali valori della maglia e della professione.

giovedì 11 aprile 2024

Renato CESARINI


Un giorno Edoardo Agnelli lo trova in un ristorante in orario di allenamento. Gli fa mandare una bottiglia di champagne dal cameriere per ricordargli chi è che comanda. Cesarini gliene fa arrivare cinque, con tanto di biglietto. «Domani vinciamo e segno». Andrà così. Il più matto, il più estroso giocatore che abbia vestito la maglia della Juventus, era venuto dall’Argentina senza incontrare quelle difficoltà che avevano ostacolato l’ingaggio del suo amicone Raimundo Orsi, perché era meno oriundo di lui: infatti, poteva essere considerato quasi italiano, essendo nativo di Senigallia. Soltanto dopo la sua nascita, i genitori avevano deciso di lasciare le Marche per trasferirsi in Sud America.

mercoledì 10 aprile 2024

Cristiano ZANETTI


GIULIO SALA, DA “HURRÀ JUVENTUS” DEL LUGLIO 2006
Cristiano Zanetti: non chiamatelo mediano. Il termine non gli si addice e sicuramente, per dirla con il suo toscano, non gli garba. Anche se correndo dietro agli avversari si è guadagnato un nome di battaglia, «Martello», e per quanto negli anni il ruolo sia stato rivalutato dalla critica, esaltato dai moduli di gioco e perfino nobilitato dalle canzoni, il ragazzo arriva alla Juventus con ambizioni che non si sposano con la figura del faticatore, di quello che passa la vita “a recuperar palloni”, come insegna Ligabue.

martedì 9 aprile 2024

Jorge ANDRADE


Nasce a Lisbona, il 9 aprile 1978 e inizia la carriera nelle file dell’Estrela Amadora. Nella stagione 1999-2000 è notato dal Porto, che lo acquisisce nell’estate seguente. Giocando come centrale di difesa nei Dragoni matura le sue doti di forza, equilibrio, passo e distribuzione di palla, tanto da esordire con la nazionale nel novembre 2001. Dopo la sfortunata avventura al Mondiale del 2002, è acquistato dal Deportivo la Coruña e, durante la permanenza in Spagna, subisce il primo grave infortunio al ginocchio sinistro: il 5 marzo 2006 si procura la rottura del tendine rotuleo nella gara contro il Barcellona che lo tiene lontano dai campi per nove mesi. Nonostante questo, è corteggiato in varie occasioni da numerosi club, tra cui Chelsea, Liverpool, Manchester United, Barcellona e Valencia. Alla fine a spuntarla è la Juventus, che lo acquista a titolo definitivo nel luglio del 2007, pagandolo dieci milioni di euro.

lunedì 8 aprile 2024

Pietro ANASTASI


Dissero subito: «Come calciatore è un paradosso». Avevano ragione: la lacuna più evidente finiva per essere la sua arma segreta; risolveva i problemi creati dal palleggio incerto con uno scatto e una velocità impressionante. Lo stop appariva sempre o quasi, approssimativo, ma lui riusciva a raggiungere la palla prima degli avversari. È stato un centravanti importante sia per la Juventus, che per la Nazionale e, a lungo, ha rappresentato un modello per i giovani del più profondo Sud alla ricerca di quell’affermazione sportiva che, ogni tanto, diventa vero riscatto sociale.

domenica 7 aprile 2024

JUVENTUS - FIORENTINA


12 febbraio 1967 – Stadio Comunale di Torino
JUVENTUS-FIORENTINA 4-1
Juventus: Anzolin; Gori e Leoncini; Bercellino, Castano e Sarti; Zigoni, Del Sol, Depaoli, Cinesinho e Menichelli. Allenatore Heriberto Herrera.
Fiorentina: Boranga (Albertosi dal 55’); Diomedi e Vitali; Bertini, Ferrante e Pirovano; Hamrin, Merlo, Brugnera, De Sisti e Chiarugi. Allenatore: Chiappella
Arbitro: Pieroni
Marcatori: Del Sol al 7’, Menichelli al 34’, Depaoli al 54’, Bertini all’80’, Menichelli al 90’

sabato 6 aprile 2024

Luis DEL SOL


«Giocherò fino a che mi sento fresco, scattante, nel pieno della forma fisica e morale. Smetterò, tuttavia, non appena mi accorgerò di non essere più questo Del Sol, il vero. Sarò io il primo a capire quando arriva l’uomo del martello, quello che mi costringerà ad attaccare gli scarpini al chiodo».

venerdì 5 aprile 2024

Felice Placido BOREL


È stato sicuramente uno dei più grandi attaccanti del calcio nazionale, probabilmente il più forte centravanti della Juventus di tutti i tempi. Felice, figlio di Ernesto Borel, un pioniere del calcio juventino, pertanto figlio d’arte, esordì, appena sedicenne, con la maglia granata del Torino, nella formazione dei Balon-boys. I molti osservatori della società granata, sparpagliati per i campi della periferia e negli oratori dei salesiani, avevano sentito certamente parlare di questo autentico talento calcistico. Ma fu un austriaco, Karl Sturmer, responsabile tecnico del Torino nella stagione 1929-30, a completare la formazione calcistica di Felice Borel.

giovedì 4 aprile 2024

EMERSON


Soprannominato il Puma per i suoi movimenti felini nel catturare la palla a centrocampo e nell’impostare rapidamente il gioco, nell’estate del 2004 segue Capello alla Juventus, dopo una lunga ed estenuante trattativa con la Roma. «Stavo male e avevo problemi di depressione. Ero in Brasile ad aspettare, mi turbava il fatto di rovinare il bel rapporto che avevo con l’ambiente giallorosso. Erano sei mesi che non ricevevo stipendio e c’erano altre cose che mi avevano promesso e non mi erano state date. E va bene, avevo accettato, conscio della situazione. Però poi arriva un’offerta importante e il presidente ti dice di no… Non fossi andato alla Juve la gente non avrebbe capito comunque: è successo lo stesso a Samuel e Cafu. E in ogni caso non avevo mica scelto la Lazio! Io non tradii. Per quattro anni ho fatto il mio lavoro e l’ho fatto bene. Il traditore è chi guadagna bene, non fa nulla per la squadra e poi se ne va». È la risposta del Puma ai tifosi romanisti che lo tacciano di tradimento.

mercoledì 3 aprile 2024

Piero PASTORE


Tra i molti giocatori che attraverso i tempi hanno indossato la gloriosa maglia bianconera della Juventus – scrive Dante Pepi su “Hurrà Juventus” del luglio 1973 – è doveroso ricordare in particolar modo anche Pietro Pastore, centravanti di fama nazionale, pura razza patavina, e al tempo stesso Play-boy del mondo cinematografico italiano dei tempi passati. Appunto per chi non lo sapesse Pastore, oltre al calcio, coltivava l’hobby di fare del cinema essendo in possesso di tutte quelle doti caratteristiche necessarie per arrivare molto in alto. Per cui se egli si fosse dedicato effettivamente per intero alla macchina da presa e ai teatri di posa della vecchia Cines, o di altre case cinematografiche, sarebbe riuscito sicuramente.

martedì 2 aprile 2024

Johannes PLOEGER


Alla fine dell’estate 1948, la società bianconera acquistò dal Freni Copenaghen, la rivelazione olimpica John Hansen, il quale consigliò al presidente Gianni Agnelli il connazionale Præst, che con lui aveva entusiasmato ai Giochi di Londra, appena conclusi. Purtroppo, il danese comunicò di non essere disponibile per un immediato trasferimento e, così, la Juventus cambiò obiettivo, pur mantenendosi sul mercato danese, poco costoso e ricco di talenti. Hansen, a quel punto, fece il nome di Johannes Pløger, furetto di un metro e settantadue che poteva vantare una grossa esperienza, maturata in otto anni di incontri a livello europeo con la maglia della Nazionale.